Orario a 25 ore e riorganizzazione del ruolo degli attuali insegnanti di sostegno?

E’ quanto auspica l’ADI (Associazione Docenti e Dirigenti Italiani) e lo scrive in un report sul proprio sito dopo un incontro al MIUR avente come oggetto la delega di riforma del ruolo del docente di sostegno e la revisione dello stato giuridico.

Secondo l’ADI l’orario degli allievi deve essere uguale in ogni ordine e grado di scuola, e in particolare ammontare a 25 ore settimanali (prendendo a riferimento l’orario degli insegnanti del grado scolastico dove funziona meglio:la scuola dell’infanzia), a cui vanno aggiunte le 80 ore annuali, oppure, e sarebbe meglio, un orario onnicomprensivo di 30 ore settimanali.

Pubblichiamo un estratto della proposta dell’ADI, in calce trovate il link che vi riporta al report completo.

Con la legge 8/11/2013, n. 128, è stata eliminata per gli insegnanti di sostegno della scuola secondaria la divisione in aree disciplinari.

Ora è evidente che di questo passaggio occorre trarre tutte le conseguenze.

In particolare:

Eliminato il collegamento alle discipline, diventa irrazionale equiparare lo stato giuridico e contrattuale di questi insegnanti a quello dei docenti disciplinaristi della scuola secondaria. Occorre invece definire uno stato giuridico e contrattuale specifico e unico per tutti gli insegnanti di sostegno, che ne determini compiutamente il profilo. In questa ottica riteniamo che l’orario con gli alunni debba essere uguale in ogni ordine e grado di scuola, e in particolare ammontare a 25 ore settimanali (prendendo a riferimento l’orario degli insegnanti del grado scolastico dove funziona meglio:la scuola dell’infanzia), a cui vanno aggiunte le 80 ore annuali, oppure, e sarebbe meglio, un orario onnicomprensivo di 30 ore settimanali.

L’insegnante di sostegno deve garantire stabilità nella scuola e nella rete e non vivere il proprio ruolo come un transito verso la cattedra “ normale”, parimenti gli va garantita stabilità di sede anche se non ancora di ruolo.

Nello stato giuridico, insieme a tutti gli aspetti, vanno anche definiti quelli etico-deontologici, considerato che si è di fronte alla parte più debole e indifesa della popolazione.

La valutazione in ingresso e in itinere deve assolutamente tenere conto anche degli aspetti attitudinali.

E’ evidente che va ripensata tutta la formazione iniziale ed in servizio di questa figura, avendo chiaro che in entrambe – formazione iniziale e in servizio – vanno coinvolti , in varie misure, anche tutti gli altri insegnanti e i dirigenti scolastici. Il “sostegno” non cambierà finchè non cambierà l’attuale rigida organizzazione scolastica in classi e lezioni uniformemente scandite dal suono della campanella.

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