Settimo livello agli ITP, la proposta di legge


Assegnata alla XI Commissione Lavoro Camera dei deputati la PdL 1405 + 1521 d’iniziativa parlamentare ( Alleanza Nazionale – UDC ). Docenze Laboratoriali affidate al solo DOCENTE di LABORATORIO senza più la presenza dell’Assistente Docente di Teoria.

– XVI LEGISLATURA CAMERA DEI DEPUTATI N. 1405
PROPOSTA DI LEGGE d’iniziativa del deputato ANGELA NAPOLI

Inquadramento dei docenti di stenodattilografia e dei docenti tecnico-pratici di laboratorio nel ruolo dei docenti di cui alla tabella C annessa al decreto-legge 30 gennaio 1976, n. 13, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 marzo 1976, n. 88, e rimodulazione delle ore di compresenza.

Presentata il 26 giugno 2008

Onorevoli Colleghi! – È a tutti nota la paradossale situazione nella quale si trova una parte di docenti attualmente in servizio negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado che, pur prestando l’identico e autonomo servizio di insegnamento, sono retribuiti diversamente e, in alcuni casi, sono retribuiti in funzione della regione geografica di servizio, in palese spregio dell’articolo 3 della Costituzione. Appare opportuno evidenziare la vicenda storica di questi professori che vivono una situazione di disagio e sono assolutamente inascoltati da oltreventicinque anni, pur in presenza di una macroscopica ingiustizia che si scontra con una incredibile cecità burocratica e amministrativa.
L’articolo 16 della legge 30 luglio 1973, n. 477, di delega al Governo per l’emanazione di norme sullo stato giuridico del personale direttivo, ispettivo, docente e non docente della scuola, aveva previsto che ai docenti per il cui insegnamento è richiesto o consentito il diplomadi istruzione secondaria di secondo grado ma che risultavano inquadrati nel ruolo B (ora tabella C), cioè nei ruoli di docenti laureati, e ai docenti che per gli stessi insegnamenti erano iscritti nelle graduatorie ad esaurimento ai sensi delle leggi 28 luglio 1961, n. 831, 25 luglio 1966, n. 603, e 2 aprile 1968, n. 468 (cosiddette «leggi speciali»), era riconosciuto il diritto all’inquadramento nel ruolo dei docenti di materie per le quali è richiesto il diploma di laurea.

Il legislatore, con il decreto-legge 30 gennaio 1976, n. 13, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 marzo 1976, n. 88, ha previsto, all’articolo 17, che, in via transitoria, fossero inquadrati nel ruolo di cui alla annessa tabella C, quadro I (cioè nel ruolo dei docenti laureati), i docenti titolari di istituti e scuole di istruzione secondaria di secondo grado ed artistica, e i docenti di materie per il cui insegnamento era richiesto o consentito il diploma di istruzione secondaria di secondo grado e già inquadrati nel ruolo B, e che uguale diritto fosse riconosciuto a coloro che, per gli stessi insegnamenti, fossero iscritti nelle graduatorie ad esaurimento ai sensi delle richiamate «leggi speciali».
L’interpretazione delle citate norme ha dato luogo ad un notevole contenzioso: con decisione n. 331 del 1982 il Consiglio di Stato ha riconosciuto il diritto ad essere inquadrati nel ruolo di cui alla tabella C, quadro I, dell’articolo 17 del citato decreto-legge n. 13 del 1976, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 88 del 1976, ai docenti di stenografia, dattilografia e tecnico-pratici (cioè a una delle categorie di docenti di scuola secondaria di secondo grado per i quali non è richiesto il diploma di laurea) inseriti in una delle citate «leggi speciali». Dopo un parere negativo espresso dal Consiglio di Stato, quest’ultimo, con decisione n. 323 del 1991, ha confermato il diritto dei docenti di stenodattilografia e degli insegnanti tecnico-pratici inseriti nelle graduatorie delle «leggi speciali» all’inquadramento nel ruolo di cui alla richiamata tabella C. A tale decisione ne sono seguite numerosissime delle stesso Consiglio di Stato che hanno confermato le precedenti. In virtù di tali decisioni un alto numero di docenti di stenodattilografia e tecnico-pratici sono stati inquadrati nell’ex VII livello.
Successivamente, a seguito di un parere negativo espresso dal Consiglio di Stato su un ricorso straordinario, la questione è stata rimessa all’adunanza plenaria del medesimo Consiglio, che ha dichiarato errata l’interpretazione espressa sulle norme di cui agli articoli 13 e 17 del citato decreto-legge n. 88 del 1976, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 88 del 1976.
A seguito delle molte pronunce del Consiglio di Stato, una parte dei docenti di stenodattilografia e tecnico-pratici, inseriti nella graduatorie «speciali», sono stati inquadrati nell’ex VII livello con provvedimenti irrevocabili e immodificabili, creando una assurda discriminazione tra docenti che espletano qualitativamente e quantitativamente le stesse funzioni (una parte inquadrata nel VII livello, un’altra parte inquadrata nel VI), anche all’interno dei singoli istituti scolastici, con immaginabili conflitti relazionali.
Lo stesso Consiglio di Stato in seduta plenaria ha riconosciuto che la diversa opinione espressa dalla VI sezione del Consiglio di Stato era «in parte dovuta ad una non felice tecnica legislativa, che relega all’ultimo comma dell’articolo (articolo 17 del citato decreto-legge n. 13 del 1976, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 88 del 1976) un principio generale che avrebbe dovuto essere enunciato immediatamente e al quale avrebbero dovuto far seguito le norme transitorie di salvaguardia».
Il legislatore, con l’articolo 5 della legge 3 maggio 1999, n. 124, e il Governo, con successivi atti amministrativi (circolari del Ministero della pubblica istruzione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca), hanno «parificato giuridicamente» le funzioni di docenza; inoltre hanno reso autonome le materie di insegnamento laboratoriale, rimodulando, de facto, la co-docenza, generando una compresenza di insegnamento di due materie similari e affini, seppure con voti separati; e con molta probabilità successivamente le stesse due materie (cosiddette «Teorica e Laboratoriale») saranno separate con ruolo unico. Inoltre, tali docenti svolgono funzioni di presidenti e di commissari agli esami di Stato, con differente retribuzione, pur svolgendo il medesimo ruolo istituzionale. La legge delega 28 marzo 2003, n. 53, all’articolo 5, e il decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 227, all’articolo 2, prevedono larimodulazione per i professori di laboratorio di cui si tratta.
La presente proposta di legge ha lo scopo di sanare questa discriminazione e di cancellare le ingiuste disparità esistenti da troppo tempo; inoltre essa non comporterebbe alcun aggravio di spese per lo Stato in considerazione di una possibile compensazione contabile che si avrebbe a regime, con la rimodulazione delle compresenze nel senso dell’unicità della docenza tecnico-pratica laboratoriale, con notevole risparmio di spesa per il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
Al riguardo si ricorda che nella Valle d’Aosta i predetti docenti risultano già inquadrati nel VII livello retributivo dal 1o gennaio 1970, ai sensi della legge regionale 30 luglio 1970, n. 15, e successive modificazioni.

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
1. I docenti di stenodattilografia e i docenti tecnico-pratici di laboratorio che alla data di entrata in vigore della presente legge prestano servizio a tempo indeterminato in istituti di istruzione secondaria di secondo grado sono inquadrati ai fini economici, con decorrenza dalla medesima data di entrata in vigore della presente legge, nel ruolo di cui alla tabella C, quadro I, annessa al decreto-legge 30 gennaio 1976, n. 13, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 marzo 1976, n. 88.


2. Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca è autorizzato a rimodulare, con proprio decreto, le ore di compresenza previste alla data di entrata in vigore della presente legge nelle discipline insegnate negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado tecnici e professionali, al fine di affidare le materie laboratoriali, ovvero le discipline di applicazioni tecnico-pratiche, al solo docente tecnico-pratico di laboratorio, senza l’assistenza del docente di materie tecniche e scientifiche.


3. Ai nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato derivanti dall’attuazione del comma 1 si fa fronte con le risorse derivanti dalle economie di spesa conseguenti all’attuazione del comma 2.

38 Risposte a “Settimo livello agli ITP, la proposta di legge”

  1. mmm…io attulamente ho una cattedra di 18 ore per 3 classi. come verranno ripartite quindi le ore di laboratorio? Cioè, in che percentuale sulle teoriche?
    Sabrina.

  2. D’accordissimo. Insegno come itp da più di 15 anni. Unico rischio, che deve essere sottoposto a pressione di categoria da parte dei ns rappresentatnti, è che nella fase di “rimodulazione” molti posti da itp attuali scompaiano. Cosa che peraltro è in linea con quanto contenuto nella riforma della gelmini. Il fatto che la proposta di legge provenga dalla stessa area politica mi conferma che il disegno complessivo è quello: “meno itp meglio pagati” (una soluzione alla Brunetta per capirci)

  3. Io penso che il settimo livello faccia da schermo per giustificare i tagli sfrenati nelle nostre ore di codocenza. Sono daccordo su tale riconoscimento ma sinceramente mi viene da pensare che noi precari rimarremo senza più un lavoro. Che ne sarà di noi itp precari se aumenteranno il livello a quei pochi itp che riusciranno a sopravvivere alla riforma? Sono seriamente preoccupato, cercano di girarci intorno per colpirci al centro…

  4. Sono pienamente d’accordo. Vorrei formulare un altra proposta, di inserire le ore laboratoriali anche nelle medie (docente ITP).

  5. Decisamente d’ accordo con te Marco. Considera che comunque si tratta di proposta di Legge, come se ne fanno tante…Il problema e che gli ITP di ruolo forse saranno sanati, nel senso che saranno riconvertiti o altro ma per noi precari si prospetta la porta chiusa….d’altro canto era nell’aria visto che da dopo il concorso abilitante riservato non avevano previsto nessun canale abilitante….possiamo dire che ci hanno usato giusto per colmare un vuoto temporale tra l’ultima sanatoria e la soppressione della figura ITP…

    Stefano

  6. Io voglio che ogni scuola si sbarazzi delle “mele marce”, docenti e non docenti. Quelli che tutti gli anni si spera siano trasferiti da un’altra parte perchè faranno perdere solo tempo e qualcun altro dovrà accollarsi quello che non fanno. Quelli che all’assegnazione delle cattedre si mettono lì non per le competenze, ma perchè fanno meno danno.
    Ce n’è in ogni scuola, vuoi vedere quanti posti si liberano?
    E al loro posto si prende un precario, che deve metter su famiglia e fare figli, altrimenti la nostra pensione chi la pagherà?
    Voglio che chi sa fare il suo mestiere mantenga il sesto livello (che in questo periodo non è male, se volevate il settimo dovevate laurearvi, io non ce l’ho fatta) e chi non sa far lezione, non conduce le esperienze, i test, non litiga coi ragazzi più insolenti (anzi li lascia fare, così per gli altri insegnanti sarà ancora più dura tenerli), in poche parole non fa un c… gli si da una ramazza in mano. Ma non la scopa, proprio la ramazza per il cortile, e lo stipendio adeguato alla pensione minima di sopravvivenza, anche se è plurilaureato. Altrimenti venga assunto a servizio a casa del sindacalista che lo protegge.
    E se non gli va bene fuori dalle palle, già tanto se lo stato non gli chiede indietro i danni per quello che non ha prodotto, o se non lo mette in galera per furto, perchè di furto ai danni della collettività si tratta!
    Questa sarebbe una riforma, mica “chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro”. E poi cittadini così non voterebbero i ladri che ci troviamo tra i politici, e denuncerebbero i dirigenti disonesti perchè non avrebbero da pensare “lui ruba ma va bene così perchè rubo anch’io”.
    I tagli sono doverosi ma saranno fatti nella maniera più “vecchia” possibile, per questo sciopererò.
    Ma in questo momento chiedere aumenti, con l’opinione pubblica giustamente incazzata contro tutti i lavoratori pubblici non mi sembra proprio il caso.
    ciao
    Edi, itp di ruolo da 20 anni

  7. gli itp dell’ipa di salerno sono obbligati dal d.s. a seguire gli alunni diversamente abili perchè durante l’ora di lezione sono in due docenti e l’insegnante di sostegno non deve essere presente ma occuparsi di altri alunni.vi pare legale, data l’autonomia o si evince abuso di potere? io mi sono rifiutato e provate ad immaginare le conseguenze.

  8. Nessuno puo abbligare un isegnate tecnico pratico a fare l’insegnate di sostegno, appunto serve la specializzazione! Il dirigente può essere denunciato

  9. Nessuno puo abbligare un isegnate tecnico pratico a fare l’insegnate di sostegno, appunto serve la specializzazione!
    Tuttavia l’alunno disabile e’ in carico a tutto il consiglio di classe e poiche’ il docente di sostegno non puo’ essere presente per 36 ore, puo’ essere previsto che egli sia presente in classe per collaborare con un docente mentre quando c’e’ la compresenza teorico/ITP non sia prevista una terza presenza. Dipende dalle situazioni e dalle esigenze dell’allievo.
    Il preside nonb puo’ obbligare comunque l’ITP a fare il docente di sostegno, casomai puo’dire ai docenti ITP/teorico che essendo in due possono individualizzare maggiormente il loro insegnamento.
    Io insegno laboratorio di fisica e, a causa dell’esubero, ho frequentato i famosi corsi di specializzazione intensivi ed ho lavorato sul sostegno per 10 anni.
    IL mio orario di sostegno veniva formulato con il Consiglio di classe in base alle esigenze degli allievi e, se possibile, in accordo con i colleghi teorici e ITP, non prevedevo la mia presenza quando loro erano in compresenza.
    Ho trovato sempre splendidi colleghi sensibili al problema, i quali utilizzando la compresenza e , tramite il lavoro di gruppo, integravano l’alunno e lo seguivano con un occhio di riguardo.
    mary

  10. Adesso che sono tornata ad insegnare in laboratorio, ho un alunno disabile con 9 ore di sostegno e io stessa insieme al collega di teoria, abbiamo deciso che non era necessaria la presenza in laboratorio. Premetto chl’alunno non e’ grave e la classe non e’ numerosa.
    mary

  11. Sono perfettamente d’accordo con Marco, la proposta di legge sul settimo livello serve come fumo negli occhi…vogliono ulteriormente creare divisioni tra chi e’ di ruolo e chi no. I docenti di ruolo potrebbero egoisticamente sacrificare i precari pensando di ottenere dei vantaggi.
    La logica e’ sempre quella di creare divisioni e guerre tra poveri.
    Comunque dubito che quella proposta passi.
    mary

  12. Mandiamo a casa Brunetta e la Gelmini, il primo perchè ha penalizzato i dipendenti onesti, l’altra non sà nulla del mondo della scuola.

  13. salve,sono un docente itp classe di concorso C320 laboratorio meccancico tecnologico. Vorrei sapere se vi sono in vista dei corsi abilitanti. Per quelli come me che stanno in terza fascia d’istituto, quale sarà il loro destino. preciso che questa classe di concorso è ormai praticamente esaurita in quasi tutta Italia. Grazie.

  14. ciao a tutti..sono una neo itp di chimica c240..io sono stata chiamata quest anno per uno spezzone di chimica di 15 ore..per quanto riguarda Gelmini e tutto quello che la segue io dico che per fortuna che ho 24 anni e sono in tempo a cercare altre strade…meno precarie!!!cmq scrivo qui perchè spero che qualche collega itp mi possa dare qualche consiglio su esperienze,lezioni verifiche perchè essendo la mia prima esp di lavoro come itp mi sn trovata 1pò impreparata….grazie mille a tutti e se c è qualcuno che vuole aiutarmi posso anche dare la mia mail…a presto jenny

  15. mi associo alla richiesta di jenny che fine faremo noi di terz fascia di istituto? insegno da 6 anni nella c380 ma non sono abilitata……non per colpa mia.

  16. Salve

    Sono un ITP da quasi 20 anni di ruolo,
    per chiarezza vi ricordo i due passaggi dello Schema di piano programmatico del Ministero dell’Istruzione di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze dalla legge 6 agosto 2008, n. 133

    “Apposito intervento dovrà riguardare la figura del docente tecnico-pratico presente negli istituti di secondo grado, riducendo di almeno il 30%, rispetto a quelle previste dagli ordinamenti vigenti, le compresenze con il titolare della cattedra e la contemporanea revisione delle relative funzioni e di quelle dell’assistente tecnico, con l’obiettivo prioritario di assicurare la massima efficienza ed efficacia dell’attività didattica e in laboratorio.”

    e ancora

    “superamento delle attività di co-docenza e contenimento delle attività in compresenza tra docenti di teoria e insegnanti tecnico-pratici di laboratorio”

    Interpretando il pensiero del “legislatore” non c’è scritto che saranno ridotti gli ITP ma ridotta la co-docenza o meglio ancora la presenza di 3 figure in laboratorio: Teorico – ITP – Ass. Tecnico.

    Escludiamo il personale ATA che non può sostituirsi all’ITP, la bagarre rimane fra teorico e ITP…

    Viene spontaneo pensare “ridurranno le ore degli ITP”.. vero!!!

    Quindi INCAZZIAMOCI DAVVERO, TUTTI, IN TUTTE LE FORME E IN TUTTI I MODI POSSIBILI… FACCIAMOCI SENTIRE!!!

    Non sottovalutiamoci siamo in tanti

  17. salve a tutti,
    sono una docente itp, prima in graduatoria, per un pelo quest’anno non sn andata di ruolo, ne hanno preso solo 1! per quanto rigarda questo decreto non ci voleva proprio, avevo trovato un pò di serenità, sono dieci anni che insegno sempre su cattedra annuale, in questi anni ho sempre temuto un cambiamento per noi ma dopo il corso abilitante mi ero rilassata, spravo nell’immissione in ruolo! Invece la Gelmini ha fatto si che non ci sperassi più. Io lavoro sia in compresenza(qarte e quinte) e non (prime, seconde, terze classi. Ora mi chiedo, in quarta faccio tre ore una con tecnica delle comunicazioni e due con economia, così anche in quinta, come verranno ridotte le ore? da tre ore complessive ne faremo una?! spero che la soluzione sia quella di ridurre la teoria e lasciarci lavorare senza compresenza

  18. Nessuno si interessa degli alunni dei professionali. Qualcuno del ministero venga a conoscere il lavoro degli I.T.P. In passato almeno gli Ispettori ci mettevano la Faccia.

  19. vorrei sapere gli insegnanti tecnico-pratici che si sono abilitati con i corsi abilitanti,e che hanno sostenuti costi altissimi di circa € 3700, inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, cosa faranno?

  20. Secondo me gli ITP primo si sono montati la testa, secondo non hanno sufficienti basi teoriche per poter affrontare gli argomenti in modo approfondito, terzo hanno scelto una scorciatoia per avere gli stessi diritti di coloro che hanno sacrificato cinque anni di vita all’università molto spesso fuori sede spendendo una fortuna mentre gli ITP prendevano il loro stipendio e i loro contributi pensionistici. Siete niente altro che un altra categoria di furboni all’italiana, viva la Gelmini!!!

  21. Caro “liborio” ti comunico che appropriarsi dell’identità altrui non è proprio corretto, non so se ci sono gli estremi per farti passare questo squallido passatempo, ma mi informo, intanto conservo il tuo indirizzo IP.

  22. Per Liborio junior, detto anche “spacciatore” dei nomi altrui.

    ATTENTI TUTTI…PROTEGGIAMOCI DALL’INVIDIA DI QUESTA GENTE

    Da Crisostomo: “L’invidia fa sempre da carnefice col suo proprio autore: irrita i sensi, tormenta lo spirito, corrompe il cuore. Chi ha l’invidia sempre ne soffre la tirannia e i supplizi, perché vuole accarezzarsi in seno questo molesto persecutore. E quando infatti, potrà vedere il fine dei suoi tormenti colui che soffre della fortuna altrui?”.

    S. Agostino chiama l’invidia “Tignola, consunzione, vipera, carnefice dell’anima”

  23. Salve, io sono al mio secondo anno di supplenza sulla c. c. C290, e, a quanto pare, il mio status di “ultima arrivata”, grazie alla nuova riforma passera in “prima ad andarsene” a seguito dei tagli.
    Potrei anche accettare di guadagnare vita natural durante meno di un docente teorico poichè provvisto da un diverso titolo di studio (anche se tra 1 anno e mezzo, se tutto va bene, dovrei laurearmi), ma ad essere considerata una figura “inutile”, come molti sostengono, proprio non ci sto: sin dal primo giorno di servizio mi sono rimboccata le maniche anche se non sapevo nulla dell’attrezzatura del laboratorio dove mi trovavo, ne tantomeno delle esperienze che era possibile fare. Ho passato anche i pomeriggi a sfogliare i cataloghi e l’inventatio del materiale e rovistando negli armadietti per preparare esperienze consone e soprattutto “funzionanti”; spesso mi ritrovo a dover fare io stessa le lezioni di teoria poichè, le ore di teoria, a quanto pare, non sono sufficienti, mentre l’A.T. è spesso in giro per la scuola e il docente teorico interviene al max per un 10%. Senza contare che quasi ogni settimana, svolgendo un’esperienza ci sono le relazioni da correggere per ogni classe (avendo 2 ore per classe, ho 9 classi!).
    Seppure la compresenza può essere vista da qualcuno come uno “spreco”, non credo che si risparmi in più se si mantengono le figure che, effettivamente, non lavorano, e togliendo chi, da solo, spessissimo fa il lavoro di tre persone.

  24. dedicato a…”liborio”
    nella mia lunga (35 anni) esperienza da ITP, mi sono ritrovato nello stesso laboratorio, con due laureati; il primo,ingegnere elettronico con 110 e lode, come assistente di laboratorio e l’altro,fisico elettronico, come docente teorico;entrambi laureati, ma con ruoli diversi.
    Il ruolo di insegnante tecnico pratico,non prevede il diploma di laurea.
    Dunque il titolo di studio non determina il ruolo di appartenenza.
    Le carenze e le inadeguatezze soggettive degli insegnanti, sovente, sono dovute non al “titolo di studio in possesso”, bensì a fattori diversi come la metodologia del reclutamento del personale, la non incentivazione nell’aggiornamento professionale,e tanto altro ancora…
    Gli ITP, come già è avvenuto da decenni per gli insegnanti diplomati della scuola media di primo grado, hanno pieno diritto al VII livello in quanto svolgono mansioni “equipollenti” ai colleghi laureati.
    Purtroppo i sindacati, non hanno saputo e/o voluto,negoziare questa leggittima aspettativa,ripresa per l’ennesima volta da una proposta di legge.
    Pertanto e per quanto non espressamante detto…. caro “liborio”…
    voglio sottolineare che, non sempre l’essere istruito coincide con l’essere colto.
    Saluti…Ugo Di Pane

  25. sono una docente ITP da trenta anni scolastici e insegno esercitazioni di abbigliamento e moda con grande soddisfazione mia e dei miei alunni. una materia che lascia gli allievi liberi di esprimere tutta la loro intelligenza creativa…sono il docente che forma l’allievo nel sapere, nel saper essere,nel saper fare.sono laureata e trovo ingiusta la diseguaglianza di trattamento economico soprattutto pensando che alcuni colleghi di disegno diplomati percepiscono il settimo livello, per non so bene quale legge del 70,a parità di mansione e scuola.

  26. salve….io vorrei semplicemente sapere che fine farò!! quest anno, come da altri, ho una cattedra di 18h per 6 classi in qualità di itp di pratica d’agenzia. ci ridurranno solo le ore o questa figura verrà cancellata?? devo cercarmi un altro lavoro?? ci saranno dei corsi abilitanti? non ne capisco nulla ultimamente!!
    magari potessi avere dei chiarimenti!
    grazie
    nicoletta

  27. ci sono diverse tipologie di ITP, docenti non laureati in copresenza, docenti laureati in copresenza, docenti diplomati unici titolari di cattedre della tab. c, docenti laureati unici titolari di cattedre della tab. c.
    Urge rivedere le posizioni economiche, urge rivedere la formazione per l’accesso alla docenza nella secondaria. urge riconoscere l’unicità della funzione docente.
    i docenti del professionale e del tecnico non possono essere considerati di serie B, siamo davvero stufi di questa situazione.

  28. Salve, nel 1991 ho preso l’attestato nell’istitututo professione di stenodattilografia, per 19 anni ho lavorato come socia in nell’azienda di famiglia, che si occupa di impianti idraulici, ora cerco lavoro come dipendente ma nel mio CV lattestato non vale nulla? io risulto senza alcun attestato o formazione o valore aggiunto alla mia mansione?

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