La formazione professionale attrae sempre più studenti

Come era prevedibile i danni causati dalle varie riforme, a partire dal famoso progetto 92 fino a quella dei giorni nostri, hanno favorito la formazione professionale regionale e “privata” a scapito della formazione professionale degli istituti statali.

A fare il punto della situazione è un articolo di ItaliaOggi a firma del giornalista Giovanni Scancarello.

L’istruzione e la formazione professionale italiana non è più la ruota di scorta della scuola. Sono sempre di più quelli che la scelgono per vocazione e non come seconda opportunità, spesso in seguito al fallimento formativo scolastico. Mentre anche l’Ocse registra, soprattutto per il nostro Paese, la retrocessione della scuola dalle priorità pubbliche del Paese, cominciano invece a intravedersi interessanti segnali sul fronte della formazione professionale. E ciò soprattutto grazie agli sforzi finanziari delle amministrazioni regionali che, come rileva l’Isfol, hanno consentito di consolidare il risultato della sussidiarietà e hanno aperto il corso al sistema duale.

L’IeFP ha funzionato bene come mezzo di antidispersione tanto che è in aumento, rileva l’Isfol, il numero degli studenti che si iscrivono ai corsi per scelta e non per seconda opportunità. I dati Isfol dimostrano che la percentuale di coloro che hanno optato per la IeFP come prima scelta sale sia nei centri che nelle scuole, descrivendo un sistema formativo in cui il peso di coloro che vi accedono dopo precedenti insuccessi scolastici o formativi si riduce rispetto a chi lo sceglie per vocazione: presso i centri formativi accreditati, la quota di 14enni iscritti al primo anno, sul totale degli iscritti allo stesso anno, sale al 45,1% (+4,3%), percentuale che si avvicina al 50% nei percorsi in sussidiarietà integrativa (+4,3) ed arriva a 32,8% nella complementare (+2,2%), quest’ultima la più carica di scelte di seconda opportunità. Ma c’è da dire che il principale ostacolo allo sviluppo dell’IeFP è rappresentato dall’ignoranza riscontrata intorno al sistema stesso: tra le criticità maggiormente riscontrate dall’Isfol resta infatti la scarsa conoscenza di questi istituti da parte dei giovani e delle famiglie.

Il sistema è rivelato particolarmente versatile come connettore, che si è riusciti a costruire grazie al raccordo Stato – Regioni, per collegare le tre gambe, quella della scuola secondaria di secondo grado, quella dei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) e i corsi ITS, quella dell’apprendistato riformato. Inn questo modo l’IeFP consente di accompagnare i giovani non solo verso il conseguimento dei titoli triennali o quadriennali, ma anche di scuola secondaria superiore o dei percorsi IFTS.

Grazie poi alla sussidiarietà, introdotta nel 2010 gli istituti professionali oggi realizzano sia percorsi in sussidiarietà integrativa sia complementare. In tal modo anche gli istituti professionali quinquennali possono rilasciare le qualifiche triennali e quadriennali dell’offerta nazionale di IeFP. Fatto sta che la lettura dei dati evidenzia anche un miglioramento dei risultati in termini di successo formativo: la percentuale dei giovani qualificati sugli iscritti al primo anno è del 70% nei Centri accreditati, del 60% nella sussidiarietà complementare è del 54% nella sussidiarietà integrativa.

Il dato che emerge dalla rilevazione conferma lo sforzo finanziario delle amministrazioni regionali per sostenere il sistema dell’IeFP: la quota nazionale, quasi interamente a carico del ministero del lavoro contribuisce per il 20% delle somme necessarie. Ci sono amministrazioni che scelgono di soddisfare anche l’intera domanda di formazione, le quote regionali raggiungono anche 80- 85% dell’importo necessario ad attivare i percorsi.

Ma comunque le regioni fanno sapere che c’è bisogno di una maggiore partecipazione statale. In ogni caso non si riesce a rispondere all’intera di formazione di IeFP espressa dai giovani e dalle famiglie. Questa difficoltà determina, in molti casi, il mancato soddisfacimento di una richiesta che, va ricordato, si colloca all’interno del diritto-dovere all’istruzione ed alla formazione.

Novità dall’accordo Stato Regioni del 2015 per lo sviluppo e il rafforzamento del sistema duale nell’ambito dell’IeFP. L’accordo prevede, sempre in ambito di IeFP e apprendistato, due linee di azione: la prima riguarda lo sviluppo e rafforzamento del sistema di job placement dei centri di formazione professionali, mentre la seconda riguarda il sostegno di percorsi di IeFP nell’ambito del sistema duale. Quest’ultima finanzia percorsi formativi relativi all’IeFP realizzata in apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, anche secondo le modalità dell’alternanza scuola lavoro e l’impresa formativa simulata.