l Coordinamento Nazionale dei Docenti di laboratorio aderisce alla protesta del 15 luglio a Roma, con il -insit-in a Montecitorio alle ore 10.30, per rimarcare e protestare per la FORTE diminuzione delle ore dei laboratori scientifici e tecnologici

ANALISI sul riordino degli Istituti TECNICI a cura del Coordinamento Nazionale ITP

 

In particolare risulta incomprensibile e inaccettabile la riduzione del 50% dei Laboratori di Chimica e di Fisica , l’eliminazione del corso MERCURIO nei commerciali e la scomparsa del Liceo Scientifico Tecnologico negli Istituti Tecnici.

Roma, 15 luglio: precari della Scuola sit-in a Montecitorio ore 10.30

La manifestazione nazionale dei precari della scuola del 15 luglio sta ricevendo ogni giorno sempre più adesioni da parte della società civile, delle organizzazioni politiche di opposizione, di tutto il popolo della scuola.

Come organizzatori siamo soddisfatti che si colga finalmente l’importanza di far sentire la voce di chi nella scuola statale lavorae investe le proprie energie, schierandosi con chiarezza contro i progetti di dismissione, privatizzazione e aziendalizzazione voluti dalla ministra Gelmini e dalla maggioranza che sostiene questo governo.

Crediamo fermamente che la lotta per la difesa della scuola pubblica statale, contro i tagli e il progetto di legge Aprea debba avere un carattere unitario e inclusivo, ma questo non si traduce in una rinuncia rispetto ai contenuti e alle parole d´ordine con cui è stata indetta la manifestazione.

Intendiamo, quindi, richiamare l´attenzione sui punti della piattaforma su cui i comitati autorganizzati dei precari hanno convocato la manifestazione, affinché ogni adesione sia coerente con le nostre rivendicazioni.

1. Chiediamo il ritiro di tutti i tagli (circa 8 miliardi di euro) disposti con la legge 133/2008. La scuola pubblica statale italiana è stata vittima di un pesante ridimensionamento negli ultimi 15 anni, ad opera di governi di centrodestra e centrosinistra indistintamente, a vantaggio delle scuole private e confessionali. Riteniamo che sia necessaria una inversione di tendenza nelle politiche di finanziamento della scuola, e in questo quadro non accettiamo mediazioni al ribasso.

Nell´immediato risulta urgente il ripristino del "modulo" e delle compresenze nella scuola primaria; il riconoscimento del pieno diritto all´integrazione per i ragazzi diversamente abili, senza nessuna riduzione alle ore di sostegno; il rispetto della normativa sulla sicurezza; un´inversione di marcia rispetto all´aumento degli alunni per classe e alla diminuzione del tempo scuola.

2. Chiediamo l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari della scuola sui posti vacanti e disponibili in organico di fatto e di diritto. Non basta richiamarsi ad equivoche e generiche "stabilizzazioni". Non basta richiamarsi al programma – mai attuato – del governo Prodi di assunzione di 150 mila insegnanti e 30.000 ATA in tre anni, che tra l´altro avrebbero coperto poco più dei pensionamenti.

Quello che chiediamo è che tutti i precari che lavorano da anni su posti vacanti, con contratti fino al 30 giugno o al 31 agosto, abbiano un contratto a tempo indeterminato.

3. Chiediamo il ritiro del disegno di legge Aprea. Non accetteremo nessuna mediazione su un progetto che comporta la fine della libertà d´insegnamento, garantita dalla Costituzione, in funzione della chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici; la totale aziendalizzazione dell´istruzione, attraverso la trasformazione delle scuole in fondazioni; la gerarchizzazione della classe docente, con
l´introduzione di distinte figure professionali, la cui carriera sarebbe costantemente sottoposta alla ricattabilità di dirigenti e finanziatori privati.

Su questi tre punti chiari chiamiamo alla mobilitazione tutte e tutti i precari della scuola, i cittadini e le organizzazioni della società civile che vorranno essere con noi davanti al Parlamento il 15 luglio prossimo a Roma, ed alle iniziative proposte per l’autunno dall’assemblea nazionale dei precari della scuola.

Il movimento non si ferma, la Gelmini non passerà!

 

6 Risposte a “l Coordinamento Nazionale dei Docenti di laboratorio aderisce alla protesta del 15 luglio a Roma, con il -insit-in a Montecitorio alle ore 10.30, per rimarcare e protestare per la FORTE diminuzione delle ore dei laboratori scientifici e tecnologici”

  1. Alcune richieste mi sembrano poco conciliabili con il clima che tira….ma un sistema per far abilitare i numerosi precari che non hanno potuto seguire un corso abilitante perchè non previsto dalle SSIS?

  2. Se non si comincia a fare un’azione seria, diciamo su l’unica cosa che fa paura (scrutini finali), sono solo chiacchiere ….
    Se si crede in qualcosa si deve avere il coraggio di lottare … serenamente, compostamente, ma con passione e determinazione

  3. sono veramente sconcertata e,….. senza parole!!!
    sono nella scuola, ormai dal 1992, dopo aver vinto regolare concorso ministeriale. Dopo aver fatto per 15 anni la spola tra 2 o 3 diverse scuole, a seconda degli anni, e dopo diverse avventure come insegnante ITP D.O.P, nell’a.s. 2008/09 ho finalmente ottenuto trasferimento all’ITIS e oggi mi vedo soffiare la cattedra da questi signori e padroni tanto colti e rispettosi della cultura tecnico-scientifica!! non sanno neanche cosa sia la cultura scientifica ma hanno il potere di smantellare tutto!!!
    sono d’accordo con la protesta, ma deve essere rumorosa e intensa!!! i potenti non sentono, hanno un handicap uditivo.

  4. cari colleghi itp non dobbiamo aspettare che la riforma per le scuole superiori entri in vigore e poi decidere sul da farsi, ma ora è il momento di organizzare un convegno presso un istituto a scelta di tutti gli itp, stipulare un accordo tra di noi e presentarlo all’usp.
    chi è d’accordo con me cominciate a contattare i colleghi, ed io sono disposto ad organizzare tutto.
    il mio e-mail:[email protected]

  5. Egr. Colleghi ITP, anch’io come voi sono esterefatto da quello che sta avvenendo e da come ci stanno trattando, ma devo amaramente constatare che la colpa è nostra. Io sono un ITP di esercitazioni nautiche e ho creato un sito dove si parla di attività marinare e c’è uno spazio dedicato ai docenti di laboratorio dove ho cercato di sollevare già da tempo il problema, ebbene a tutt’oggi nonostante abbia mandato svariate e-mail in tutti gli Istituti nautici d’Italia non ho ricevuto una sola risposta.
    Questo mi fa pensare a quanta dignità e interesse abbiano realmente i miei e vostri colleghi.
    In tutta onestà mi auguro che se le cose prendano questa piega i primi a pagarne le conseguense siano proprio loro che con il loro menefreghismo si sentono in una botte di ferro, evidentemente dimenticano che anche il ferro arruginisce.
    In ogni caso io sono pronto a collaborare con chiunque voglia iniziare delle mosse per difendere il nostro lavoro e la nostra professionalità.

  6. Sono un docente di laboratorio, perchè alle prossime elezioni non riformiamo noi loro? e mi riferisco alla Gelmini

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